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SENZA RUMORE è il nuovo album dei GIUMARA 6 THE PINKNOISE. L'intervista su MIE.

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La redazione di MIE
Giumara & The PinkNoise è un progetto perverso e polimorfo di cantautorato italiano.
La band nasce nel 2017 dall’incontro a Milano di Alessandro Zaffini (Giumara) con Monica Ottaviani e Alessandro Rizzi (i PinkNoise). Dopo un singolo autoprodotto registrato presso gli Aemme Studios di Salvatore Addeo, nel 2018 entrano a far parte della scuderia dell’etichetta ferrarese Alka Record Label, per la quale realizzano un album: “Senza rumore”.
Nella forma della canzone si incontrano il classico e lo sperimentale, la musica dei Giumara & The PinkNoise è qualcosa di antico e mai sentito prima.
 

L’intervista alla band

Come prima domanda vorrei chiedervi qualcosa sulle vostre origini: come è iniziato il vostro percorso nel mondo della musica e come siete diventati la formazione che siete oggi?
Io sono un po’ un outsider, sono sempre stato affascinato dal lato “letterario” della musica, ho imparato prima  ad accompagnarmi per far risaltare le parole e sono diventato soltanto di recente qualcuno che suona per suonare.

Alessandro e Monica invece per quel che ne so sono sempre stati orientati verso questo tipo di arte, hanno meno esperienza di me ma in fin dei conti più concentrata. Ci siamo conosciuti a Milano nella scuola di musica e audio che frequentavamo: dopo parecchi anni di tentativi con gruppi della mia città di origine (Pesaro) ho messo un annuncio nel gruppo della scuola per allargare il progetto che portavo avanti da solista, al quale hanno risposto Ale e Monica.
Siamo diventati subito una band vera a propria, abbiamo avuto qualche parentesi con altri musicisti (nel disco alle tastiere c’è Matteo Quadraruopolo), ma all’incirca la formazione è sempre stata questa: Io (Alessandro Giumara Zaffini) a voce e chitarra, Monica Ottaviani al basso e ai cori e Alessandro Rizzi a batteria e sequenze (i PinkNoise). 

L’album su Spotify



Quale delle canzoni del vostro nuovo album “Senza Rumore” vi rappresenta meglio?
Nessuno di noi tre è d’accordo su questo punto. La canzone preferita di Monica è “La tentazione”, forse per l’atmosfera sognante che evoca; Ale di sicuro è affezionato a “Il vento”, perché si può dire che oltre a essere oggettivamente una bella canzone, l’ha scritta praticamente da solo; io amo le canzoni più rustiche, dove soluzioni musicali vagamente “primitiviste” accompagnano la descrizione delle colline semiabbandonate del pesarese: “Wigley Filomena” e “Femminicidio”. 

Ci sono artisti che vi hanno particolarmente influenzato o ispirato?
Penso che nel complesso per questo disco sia stata importante l’influenza di artisti come Baustelle, Motta, Bluvertigo, Subsonica, CSI o Il Teatro Degli Orrori, anche se forse è impossibile fare un elenco di tutte le impressioni, anche minime, che giocano nella creazione dei nostri brani. 

Qual è la vostra personale visione dell’attuale scena musicale italiana?
Posso parlare per me. Personalmente, da quando ho iniziato a fare molta musica, ho smesso di ascoltare nuovi artisti, ma è anche un periodo. Da un po’ non sono affatto contento di cosa viene fuori dalla scena indie, parlando di ciò che va per la maggiore, mi sembra di sentire il mainstream fatto male… ma devo riconoscere che in mezzo al marasma c’è sempre una voce fuori dal coro che riesce a stregarmi, e meno male.
Parlando di trap invece, per quanto la si esalti come la musica delle nuove generazioni, a me continua a sembrare una buffonata e non capisco perché non la si prenda semplicemente per musica demenziale, ma forse sono troppo vecchio per capire. Sulle altre scene non saprei che dire.  

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Che rapporto avete con la dimensione live?
Buono. Ale e Monica sono più giovani di me e amano molto esibirsi. Io ho perso la scossa di adrenalina che provavo le prime volte, anche perché suoniamo un tipo di musica che esige l’uso dal vivo di sequenze e metronomo. Non si può sgarrare di una virgola e ho dovuto abituarmi, ma direi che è stato un piccolo prezzo se confrontato al risultato. I nostri live sono spettacoli veri e propri e ne sono contento.

Cosa bolle in pentola per il futuro?
Stiamo già arrangiando nuovi pezzi. Composizioni forse più esotiche delle precedenti, una commistione ancora più estrema di elettronica, rock e folklore di diversa provenienza, sempre nell’ottica di una scrittura riconoscibile come “nostra”.
Per tutti i nostri lettori, come possono mettersi in contatto e su quali canali si può ascoltare/acquistare il disco?
Anche se i social non ci piacciono siamo ovunque: Youtube, Facebook, Instagram, Spotify, il sito di Alka Record Label, iTunes e chi più ne ha più ne metta. Potete seguirci, ascoltare o scaricare il disco da questi canali… anche se il modo migliore di conoscerci è sempre quello di venirci a sentire dal vivo!

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