Recensione: Secret Sight – Borders
I Secret Sight, band marchigiana composta da Lucio Cristino (Voce, Basso, Synth), Tommaso Pompili (Chitarra, Synth, Voce) ed Enrico Bartolini (Batteria, Pad), hanno pubblicato “Borders” il 22 Maggio 2020 e uscito per Seahorse Recordings di Paolo Messere.
L’album, il terzo per il trio, è uscito il 22 Maggio a due anni dal tour che li ha portati in giro per l’Europa.
Dieci brani tutti cantati in inglese che rappresentano la maturazione artistica di questo interessante progetto artistico che sin dai suoi esordi, nel 2014, ha destato molto interesse del pubblico e della critica.
Tra i brani più apprezzabili dell’album ci sono sicuramente To Stand myself, By the end, e Puddles, in cui l’energia della band riesce a sconfinare dalle casse e ad arrivare ad occupare la mente: tre canzoni che difficilmente si dimenticano.
There must be a way, il videoclip ufficlale
Tanti i riferimenti musicali che se da un lato rischiano di offuscare l’identità artistica della band, dall’altra riescono ad intercettare chi è alla ricerca di musica che arriva da oltre confine.
Un album in cui, la fortissime influenze della musica europea e degli States riescono ad essere croce e delizia di “Borders” e che, tra i punti di forza, ha certamente una ricerca melodica molto attenta e influenzata, molto probabilmente, dai sei anni di attività di questo trio marchigiano che non passerà di certo inosservato non solo con questa nuova creatura ma anche per cosa ci sarà nel futuro della band.
L’album su Spotify