Recensione : Matteo Liberati – Luci gialle di città
L’ep “Luci gialle di città” rappresenta il debutto da solista di Matteo Liberati: voce tagliente, totalmente a suo agio nel suo nuovo lavoro scritto, arrangiato e prodotto dall’artista stesso.
Quattro canzoni che racchiudono rabbia, speranza, determinazione e tanto dell’artista.
Da “Chi credi di essere”, canzone di disillusione ma che con tanta determinazione è la presentazione ideale di buona parte dei ragazzi che hanno la forza di sognare.
“I tetti di Parigi”, singolo estratto dall’ep, è una canzone d’amore in cui Matteo ci mette cuore e anima e il video non è altro che la perfetta rappresentazione del testo.
Il video è stato diretto da Swedish Flamingo e ha visto come attori lo stesso Matteo Liberati e Roberta, “musa ispiratrice” della canzone.
I tetti di Parigi, Il singolo estratto dall’ep d’esordio.
Questo primo lavoro di Liberati è una forte sterzata rispetto a quello che aveva pubblicato con gli Height & Light, band con cui era fondatore e frontman.
Con la band, Matteo Liberati, pubblica il singolo “My universe” e l’album “Loser”: canzoni molto buone e che già facevano intuire le sue potenzialità.
Tornado a questo nuovo lavoro di Matteo Liberati, possiamo che traspare un totale affidamento alla forza dei suoni e a chitarre elettriche mescolate con parti di elettronica e diversi synth a rendere ancora più incisivi i testi.
Buona la prima (da solista) per l’artista lombardo che, se insisterà riuscirà sicuramente ad arrivare ad obiettivi soddisfacenti per un emergente che, in soli quattro canzoni, fa ben intuire che ha ancora tanto da dire.
L’ep su Spotify.
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