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Recensione: Marina Rei – Per essere felici

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Salvatore Imperio
di Salvatore Imperio

Ennio Morricone dichiarò dopo l’uscita di “L’incantevole abitudine”: “Ho ascoltato con molto interesse il disco di Marina Rei e debbo dire che sono stato felice che le sue qualità e il suo talento fossero così decisamente confermate… ora la sua personalità è più forte, il suo stile, i pezzi, gli arrangiamenti, sono arrivati al massimo. Ma fra qualche tempo dove arriverà? Sento che la sua evoluzione non è finita.”

 

Partendo da questa dichiarazione del Maestro, ho ascoltato con molto interesse il nuovo album di Marina Rei, “Per essere felici”, uscito il 26 Giugno scorso e quello che ho immediatamente pensato è proprio la parola “evoluzione”.

Marina Rei è una bellissima evoluzione artistica giunta al decimo album in venticinque anni di carriera.

Per essere felici, il videoclip ufficiale.

 

Un album che sembra il diario di una donna e di una madre (da ascoltare “Bellissimo”) in cui l’irrequietezza artistica lascia spazio ad una cantautrice che si mette a nudo e apre il suo diario di bordo.

 

La Rei mette al centro il testo di ogni canzone vestendoli al meglio come per “Per essere felici” con Gianni Maroccolo e “Comunque tu” con Gabriele Lazzarotti.

“Averti è come avere paura” e “Devo dirtelo”, canzoni da ascoltare assolutamente, sono due germogli sbocciati in questo meraviglioso giardino con cui Marina Rei torna dopo sei anni dall’uscita di “Pareidolia”.

 

Ogni canzone di questo album è un racconto assestante e cerca di mettere tutto in ordine per arrivare a ciò che conta e che serve per essere felici.

 

Un album che nella sua spontaneità ci guida verso quello che, forse, ci stiamo perdendo e che dovremmo riportare al centro sbarazzandoci delle futilità:in questo album non troveremo la soluzione per essere felici ma, Marina Rei attraverso il suo viaggio introspettivo ci guida verso quello che realmente conta non solo per trovare la felicità ma anche per tornare umani.

 

Questo è stato il mese delle Targhe Tenco e chissà mai che il prossimo anno potremmo vedere un album così importante non solo per la Rei ma per la musica italiana tra i titoli presi in considerazione dai giornalisti e dagli esperti che compongono la giuria. Non farebbero un torto a nessuno, anzi darebbe risalto ad un album nato dalle esperienze di vita e di musica di una delle artiste che negli ultimi anni ha donato grande spessore alla musica italiana osando e sperimentando senza cadere mai nel clichè e che meriterebbe sempre una considerazione maggiore rispetto a quella di cui gode a causa, sempre e solo, di un sistema musica.

 

L’album su Spotify.

 

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