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PAOLO MOLINARI: il testo di KILLER

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Killer racconta gli stati d’animo di chi, scappando dalla propria casa e dalla propria vita, atterra su una realtà in cui non si riconosce e nella quale non riesce a collocarsi. Se lo fa per propria scelta, allora è egli stesso Killer di sé e dei suoi “giovani vent’anni”.
Il brano fa uso intenso di metafore: “Killer” gioca con il tempo, rappresentando in maniera labile i confini del tempo, le giornate inutili, le notti interminabili e si ritrova, fra altre cento e mille persone, a fuggire con lo sguardo dagli occhi di chi non lo accetta. Il brano, di fatto, racconta la storia di una mancata accettazione, che porta in conclusione alla voglia di riavere la propria casa, la propria terra e la propria vita.


Killer – testo
(Paolo Molinari)
Killer dei miei giovani vent’anni
confuso resto a chiedermi perché
corro contro il tempo e vivo fuori e muoio dentro
arranco, confuso nei mille miei pensieri.
Killer dei miei miseri vent’anni
partito senza chiedere perché
gioco a mosca cieca con oggi e con domani
arranco, confuso fra mille miei pensieri
ed altri e mille umani su cento e mille strade
sfollato, stanco, deluso e affamato.
Striscio d’istinto fra cuori ribelli
scartato dal colore della pelle
dimentico la storia e per altri cieli fuggo
confuso nel limbo di inutili giornate
anonime nottate vegliate e mai finite
ed infinite passioni sognate e poi perdute.
E suono rintanato dietro un lurido muro
il ruvido spartito di una triste canzone.
E fuggo dagli sguardi già ferito dagli altri
tagliato dal vento che screpola il mio viso.
ed altri mille umani su cento e mille strade
sfollato, stanco, deluso e affamato.
E resto a buttare via lacrime amare
ferito e non placato nel dolore
goccia dopo goccia sulla mia scura pelle
diventano acqua, acqua senza sale
non placano il dolore non calmano il rancore
sfollato, stanco, deluso e affamato.
E suono rintanato dietro un lurido muro
il ruvido spartito di una triste canzone.
E fuggo dagli sguardi già ferito dagli altri
tagliato dal vento… dal vento…
sono solo un’ombra sono un’ombra di uomo
io sono un aquilone spazzato via dal vento
non ho più la mia terra non vedo più la terra
io amo la mia terra rivoglio la mia terra.

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