“Musica X” è Il settimo disco in studio dei Perturbazione, la band di Rivoli che, dal 1988, resiste alle correnti passeggere del panorama indipendente italiano, riconfermando la propria compattezza, pur stando al passo con i tempi. In vendita dal 6 maggio, in allegato al mensile XL di Repubblica, l’attesa è stata alimentata, giorno dopo giorno, sulla loro pagina personale di Facebook attraverso il lancio di video delle fasi di lavorazione, foto e tweet numerati, indicativi di ciascun brano. Sono dieci i pezzi ( un numero nettamente inferiore rispetto al doppio album “Del nostro tempo rubato”, datato 2010) che Tommaso Cerasuolo, Gigi Giancursi, Elena Diana, Alex Baracco, Cristiano e Rossano Lo Mele hanno realizzato con il contributo di altri artisti, tra cui Luca Carboni, Erica Mou e I cani, come accadde
già per i duetti de “Le città viste dal basso”.
Questa volta i Perturbazione hanno chiesto a Max Casacci, fondatore dei Subsonica, di fare da produttore, per aiutarli nelle scelte stilistiche e rinnovarsi nel nome delle sperimentazioni sonore, ossia di quelle incognite inesplorate del fare musica. Il suo intervento si avverte eccome ma senza snaturare il loro marchio autoriale. Il pop orecchiabile e leggero si è arricchito di elementi elettronici non abituali (che, in effetti, tolgono un po’ di spazio al violoncello di Elena, passata alle tastiere) legati, invece, ai familiari giochi di parole dei testi poetici e ironici da cui emergono, senza peli sulla lingua, i temi cari sull’individuo e sulla società in cui relazionarsi.
Se dentro “In circolo”, “Canzoni allo specchio” o “Pianissimo Fortissimo” il lato armonioso, romantico e nostalgico prendeva il sopravvento, “Musica X” indaga soprattutto il rapporto di coppia negli aspetti più spigolosi, realistici e concreti, compreso il sesso. A ruota libera parte “Chiticapisce”, poi “La vita davanti”, “Musica X”, “Diversi dal resto”,”Mia figlia infinita”, “I baci vietati”, “Monogamia”, “Ossexione”, “Questa è Sparta”. Infine “Legàmi” suggella con un nodo sul petto un disco che si divora in poco più di mezz’ora e applica le visioni epiche di guerra e pace, nel modello a due e interiormente, alla contemporaneità.Ad ogni modo la speranza disincantata, o cosiddetta “legerezza pensosa” calviniana, della tradizione musicale “perturbata” si ritrova nel secondo brano “La vita davanti”: “Quando hai tutta la vita davanti credi ancora nelle verità, nelle mezze bugie dei cantanti”, canta Tommaso. Non è difficile credere che i Perturbazione abbiano ancora tutta una carriera avanti a sé per reinventarsi e dimostrare di avere i numeri giusti per scalare le classifiche.
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