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Mitra: “il mondo ha bisogno di uno scossone”.

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Pubblicato per la KML Records il brano Squotto il Mondo, il nuovo singolo di Mitra uscito l’11 novembre 2020 e accompagnato dal video ufficiale visibile su Youtube e su VEVO. Abbiamo intervistato l’artista, che ci ha raccontato la sua musica e la sua vita.

 

Squotto il mondo, il videoclip ufficiale

 

L’intervista a Mitra

Ciao MITRA e benvenuta. In poche righe ti puoi presentare ai nostri lettori?

Grazie mille per il “benvenuta”. Maria Teresa Mastrodonato in arte Mitra, classe 93, cresciuta a Bitonto (Bari).


Fin da piccola hai sempre avuto un amore smisurato per la scrittura. Raccontami come questo amore ha incontrato la musica rap/hip hop…

Ho sempre amato la scrittura, era ed è uno dei pochi modi per trasmettere quello che provo, per ascoltarmi e farmi ascoltare. Quando ho ascoltato per la prima volta il rap / Hip hop… non ho esitato a trasformare i miei poemi in barre.


Quali sono gli artisti che ascolti di più? Quelli da cui trai ispirazione?

Dagli Articolo 31 al grande Kaos One. Da Eminem a Logic. Salmo, Nitro, Mostro e anche Il 3, uno degli artisti emergenti che più ascolto. Da Rancore al grandissimo Cranio Randagio. Dalle poesie del Grande Lucio Battisti all’urlo graffiante di Gianna Nannini. Insomma potrei fare una lista infinita, perché tanti sono gli artisti che mi hanno ispirato e mi ispirano a fare sempre meglio.


Prima di MITRA c’era Maria Teresa Mastrodonato, quando hai sentito l’esigenza di cambiare, di diventare Mitra… e perché “Mitra”?

Avevo 24 anni quando è nata Mitra. Prima portavo il Nome di Ansia Felice, (Coming from the street – Ansia Felice) e possiamo trovare qualche lavoro su Youtube e Soundcloud. Avevo problemi d’ansia anche quando ero troppo Felice. Quando finalmente sono riuscita a controllarla, a placare il respiro e trasformarla in Energia nacque Mitra. M di Maria e T di Teresa. Nonché le iniziali delle sillabe del nome Mi/Tra. Sono una persona molto energetica spesso iperattiva, troppo istintiva e quando parto, appunto mi sento un mitra e chi mi conosce sa che è la verità. Senza parlare che in portoghese significa Grezzo, rozzo. Quindi ci siamo proprio!


Una vita la tua, fatta di viaggi, a volte talmente estremi da non avere una casa fissa… parlaci di emozioni, sensazioni che si provano a vivere così…

Viaggiare è una soluzione per mantenere viva l‘anima. Il dover affrontare nuove avventure, il non sapere che ti aspetta, la voglia di conoscere e comprendere. Sì, spesso ti crea una fottuta sofferenza. Il dover salutare chi ami, le persone con cui sei cresciuta. La tua famiglia. Ma il pensiero che un giorno tornerai ricco di informazioni, pieno di conoscenza, con gli occhi stupiti e pieni di luce che solo un bimbo può porta beh, consola quella sofferenza.

 

Parliamo del tuo incontro con il produce Doc Ketamer. Come è avvenuto?

Quasi un anno fa ci fu una festa in un club qua ad Amsterdam. Fu fantastica e quando chiesi dell’organizzatore mi nominarono KML. Ho cercato un po’ qua e là e trovai il grande Dottor Ketamer.

Gli mandai una traccia scritta da me, su un beat di youtube, registrata al cellulare… lui non esitò a rispondermi. Ci incontrammo, mi ascolto e mi regalò 14 beat, 14 strumentali fantastiche e col sorriso mi disse scegli quella che vuoi. M’hanno sempre chiesto soldi: per basi, registrazioni e persino consigli… lui no! Mi ha portato in uno degli studi più belli di Amsterdam, uno studio enorme con ingegneri audio.


E collaborare insieme a lui è stato costruttivo? Ti ha maturato, musicalmente parlando?

Mi ha insegnato la respirazione, la calma. Mi facevo prendere dalla fotta e non riuscivo a respirare fra una barra e l’altra. Mi costruì così un piccolo studio nella living di casa sua, ed ogni giorno ci siamo incontrati. Mi ha dato le giuste attenzioni per far sì che fossi pronta. E a lui devo tanto e lo ringrazio!

 

Il tuo brano si intitola “Squotto il mondo”, un titolo che sembra quasi una presa di posizione, un voler dare una mossa a questo mondo così statico che ha bisogno di un bello scossone… Però so che dietro la parola “squotto” c’è molto di più… spiegaci cosa…

Beh, si… sto mondo ha bisogno di un bello scossone. Generazioni intere dormienti. Dietro la parola “squat” si nasconde molto. Mi rattrista il fatto che l’uso di droghe e il degrado siano gli aggettivi più attribuiti a questa parola. Perchè non è così. Purtroppo tanti ragazzi entrano in sto mondo non avendo ideali. Distruggendo quella che è l’occupazione e l’autogestione. Non ponendosi limiti e distruggendo non solo il movimento ma anche se stessi. “Squottare” (italianizzato), occupare, significa creare unione, resistere. Far rinascere. 

Ci sono tanti piccoli e grandi squat che proibiscono l’uso di droghe all’interno. Che invitano artisti e creano spettacoli, dalla poesia alla musica. Dai live ai dj-set. Serate cinema, serate informazioni. Serate di cene vegane e non. Insomma davvero c’è un lato della medaglia che è stato nascosto e non è giusto che i più piccoli entreranno in questo mondo non sapendolo. La spirale può essere attivata e non ha bisogno di droghe o degrado.

 

Testo e musica di “Squotto il mondo” sono opera tua, o Doc Ketamer ha contribuito?

Musica e arrangiamenti sono tutta opera del dottor Ketamer. I testi sono scritti interamente da me e ovviamente approvati da lui! Ci siamo trovati bene da subito, a entrambi piaceva il lavoro dell’altro. E sono davvero felice del risultato!


Per chiudere: esordire oggi, cosa significa per te?

Beh ai tempi d’oggi so che è davvero difficile arrivare in alto. Ma per me rappresenta un grande passo quello di esordire oggi. Il solo pensiero che più persone possano ascoltarmi, mi dà tanta speranza.

Grazie MITRA Buona musica sempre!

Grazie mille, mi sentirete presto

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