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LO STRANIERO: esce QUARTIERE ITALIANO. L'intervista su MUSICA ITALIANA EMERGENTE.

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Un secondo disco, lisergico, spirituale, annidiato tra le liturgie metropolitane di palazzi e quartieri.
Il nuovo disco de LO STRANIERO si intitola “QUARTIERE ITALIANO”: il bi-gusto di questa voce maschile e femminile, per mano di Giovanni Faccelli e Federica Addari e poi le programmazioni e i cori anche di Luca Francia (synth-programmazioni-piano-percussioni-cori), Valentina Francini (basso-cori) e Francesco Seitone (chitarre-percussioni-cori).
Da oggi in rete troviamo anche il video della title track, scelta come nuovo singolo di lancio.

L’intervista a Lo Straniero

Un secondo disco dallo spazio. Elettronica del futuro o elettronica del presente?
(Luca)
Elettronica senza tempo. Ci piace pensare che i suoni di questo disco siano la colonna sonora di un universo immaginario svincolato da ogni tipo di  riferimento temporale. Sintetizzatori che abbracciano il reale e il surreale, voci e rumori di un quartiere “fantastico” in cui passato, presente e futuro si intrecciano tra gelidi arpeggiatori e morbidi “campioni etnici”.
Ho molto presente l’immagine dei palazzi, dei quartieri di una periferia industrializzata, di scenari robotici. Sbaglio?
(Federica)
Certo, ma non solo. Ci sono i palazzoni da sei piani delle grandi città, che in parte viviamo anche noi, la periferia industriale, ma anche quella più popolare di provincia, in cui le vicende umane si intrecciano più da vicino e i legami umani diventano indissolubili.

Eppure il vostro video è ricco di elementi bucolici e quotidiani…

(Federica)
Il video di “Seduta spiritica” è stato pensato come una specie di sequel di “Speed al mattino”, un viaggio psichedelico in mezzo ai boschi fatto da bambini. Con Seduta spiritica i bambini sono diventati adolescenti e il loro viaggio parte dal bosco in cui li avevamo lasciati per poi diventare mentale, lisergico e ritualistico, chiuso tra le pareti di un appartamento cittadino. Il quartiere diventa il perimetro all’interno del quale tutto può veramente succedere.
Vi lascio un’altra mia chiave di lettura che prende spunto dal vostro nome: essere stranieri in questo mondo di gente tutta famosa e mediatica. Questa è la vera rivoluzione?
(Federica)
Questo è solo un aspetto di un mondo molto più vasto e ricco e da cui noi non ci sentiamo così estranei. Lo viviamo anche noi, siamo anche noi parte di meccanismi “mediatici” di un certo tipo, cercando di non farci assorbire troppo.
Parlare di rivoluzione forse è fin troppo eccessivo, diciamo che “essere stranieri” come dici tu è una condizione imprescindibile, che dura nel tempo, indipendentemente dalle mode del momento.
E per chiudere: che significato c’è dietro queste due voci che si alternano?
(Federica)
Creano ambiguità e dinamica. La musica ha un aspetto sessuale importante. A volte è uomo, a volte è donna, delle volte è uomo e donna allo stesso momento.
La redazione di MIE

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