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L’ETÀ PIÙ FORTE è il nuovo album di ALESSANDRO GRAZIAN

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Il 12 gennaio 2015 è uscito “L’età più forte”, il nuovo album di Alessandro Grazian. Il disco, il quarto della sua carriera, vede la luce due anni dopo l’apprezzato “Armi”. Tutte le canzoni (testi e musiche) sono state scritte e curate negli arrangiamenti da Alessandro.
Se col precedente disco “Armi” il cantautore di origine padovana spalancava le porte al suo background più insospettabile (quello alternative rock e new wave, scegliendo di allontanarsi temporaneamente dal mondo acustico che tanto l’aveva caratterizzato) questa volta Alessandro realizza un disco che è la sintesi felice di tutto il suo percorso acustico/elettrico, aprendosi inoltre ad inedite suggestioni dream pop e a nuove soluzioni e aperture melodiche che impreziosiscono il suo tipico songwriting.
Nel nuovo disco l’inquietudine artistica del cantautore si mette nuovamente in gioco: le atmosfere più sinistre si intrecciano ad aperture sognanti a tratti psichedeliche e a tratti ambient/chamber pop. Alessandro delinea nuovamente una personale e trasversale visione della canzone d’autore italiana in cui talvolta la tensione si stempera in morbidi delay e riverberi. Queste canzoni sono state scritte una volta concluso il tour di ARMI in un arco di tempo relativamente breve e rappresentano perfettamente le tante sfaccettature (umane e artistiche) che il cantautore ha imparato ad assecondare e coltivare (complici le svariate esperienze e collaborazioni degli ultimi due anni).
Anche per questa sua varietà stilistica questo disco è in qualche modo un’autobiografia dei primi dieci anni di carriera dell’autore (il cui esordio risale al 2005) ed infatti il titolo “L’età più forte” è un omaggio a uno dei quattro volumi autobiografici di Simone De Beauvoir.


TEMA DEL DISCO
Che cos’è “L’età più forte” per Alessandro Grazian?
Dal punto di vista personale corrisponde ai suoi dieci anni di carriera discografica ma è soprattutto il manifesto di una consapevolezza disillusa rispetto ai tempi che corrono.
Tirare le somme non somiglia a tirare un sospiro di sollievo ma è comunque un traguardo da tagliare a testa alta in virtù di una coscienza e di un entusiasmo disincantato verso il proprio passato, presente e futuro. A questo punto si cammina mano nella mano con la cognizione che in un modo o nell’altro è indispensabile decidere da che parte stare e di fatto il tema che attraversa tutto il disco è proprio quello della SCELTA. Scegliere significa schierarsi e significa anche dividere le persone che ti sono intorno. Questa necessità di schierarsi in modo più o meno consapevole è fondamentale ma allo stesso tempo non sempre a portata di mano e facile da compiersi. Ritrovandosi inebriati dal disincanto accade anche di arrivare alla consapevolezza che a volte certe battaglie si possono combattere per una vita intera senza vincerle mai fino a credere che forse si sta lottando dalla parte sbagliata. A questo punto diventa indispensabile essere coscienti che forse a volte quello che stiamo facendo è una scelta, se non nostra, di qualcuno che ha scelto per noi. Ancora una volta quindi il motore di tutto il ciclo creativo è la ‘crisi’ che del resto deriva dal greco ‘krisis’ che significa ‘scelta’. La crisi contiene qualcosa di dinamico e costringe alla consapevolezza e a cercare di trovare soluzioni per uscirne.
LE CANZONI
Per il nuovo disco Alessandro Grazian ha fatto un lavoro nuovo sui testi comunicando in modo più chiaro e diretto rispetto al passato, riuscendo tuttavia a non rinunciare al suo tratto poetico e alla musicalità delle parole. Le canzoni parlano di ‘scelta’, ‘disillusione’ ma anche di quell’età più forte che consiste in quello che Alessandro definisce ‘entusiasmo disincantato’. Una canzone come ‘Satana’ parla del famoso ‘vendere l’anima’ e di disobbedire ai propri valori per sopravvivere, ‘Lasciarti scegliere’ parla di una persona che non accetta di scegliere ma lascia che siano gli altri a farlo, ‘Corso San Gottardo’ è una sorta di canzone autobiografica sull’emigrazione e su Milano, ‘La risposta’ è un divertissement dolcemente dissacrante a sfondo sociale, ‘Anastasia’ racconta di un amore non corrisposto in cui la protagonista preferisce la solitudine, ‘La meglio volgarità’ del bisogno di ‘usarsi’ che hanno le persone (anche attraverso il sesso) per avere un po’ di ristoro, ‘Se io fossi una band mi scioglierei’ è un instant song provocatoria, Quasi come me parla di percorsi simili e direzioni contrarie mentre ‘Noi Noi Noi’ descrive la difficoltà di volersi bene e di quanto, per quanto i sentimenti siano onesti, sembri impossibile capirsi profondamente.

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