Leonardo Serasini: tra cantautorato e influenze leggendarie. L’intervista su MIE.
Leonardo Serasini è un chitarrista, cantautore, arrangiatore e polistrumentista.
Ha suonato con band e solisti partecipando ad alcuni importanti progetti, sia didattici che discografici, di livello nazionale (Top Premiere Radio, IX Premio Nazionale Augusto Daolio, Arci Libertà e Musica, Music Academy – La Grande Scuola Di Musica, CSA Centro Sviluppo Artisti, MEI, Roxy Bar, Superpass, Music Italy Show).
Il suo nuovo lavoro si intitola “Il Mondo Contro #1” , album che viene pubblicato frammentato in vari episodi che parla delle vite, dell’uomo e delle sue iterazioni che distruggono e ricostruiscono eternamente gli individui, la società e il contesto storico a cui appartengono.
L’album, che uscirà ufficialmente nelle prossime settimane, sarà disponibile in digitale su tutte le piattaforme.
A metà Aprile è stato pubblicato il secondo singolo intitolato “Pieno di rabbia (contro tutte le guerre)” ed è accompagnato dal videoclip ufficiale disponibile sul canale youtube ufficiale del cantautore.
GUARDA IL VIDEOCLIP DI “PIENO DI RABBIA (CONTRO LE GUERRE)”
Ciao Leonardo, benvenuto su Musica Italiana Emergente. “Il Mondo Contro #1” è la tua nuova avventura discografica che vedrà la luce a breve. Come è nato questo album?
Ciao! Intanto grazie per l’ospitalità e soprattutto complimenti per quello che avete creato con Musica Italiana Emergente. Nel 2020, in piena Pandemia, ho pubblicato “Splendida Ricompensa”, un Concept Album dai toni molto personali ed intimisti che analizza a fondo tematiche come l’amore, l’inconscio, l’individuo e il rapporto di coppia.
Dopo un simile percorso ho sentito quindi l’esigenza di cambiare occhiali, sfondi e paesaggi… Di iniziare ad osservare attentamente il mondo esterno per risvegliare la mia coscienza sociale, la mia partecipazione politica e dare ad entrambe nuova linfa vitale. “Il Mondo Contro #1”, quindi, nasce per mettere a confronto l’uomo narrato in “Splendida Ricompensa” con la realtà che lo circonda, i tempi che stiamo vivendo, le loro sofferenze, le loro ingiustizie e la loro inevitabile bellezza.
Descrive le azioni che spesso i mali del mondo imprimono sulla nostra pelle e allo stesso tempo il vasto insieme di reazioni che il nostro vissuto interiore può comunque mettere in atto per contrastarli, fare delle scelte ed andare comunque avanti.
A più di settanta giorni dall’invasione della Russia in Ucraina fa un certo effetto sentire “Pieno di Rabbia”, singolo che hai pubblicato qualche settimana fa. Era già in programma oppure hai sentito l’esigenza di farlo diventare un singolo visto gli avvenimenti che stanno sconvolgendo l’Europa e non solo?
Circa 15 anni fa realizzai il Demo di un brano che si intitolava “Pieno Di Rabbia”. Al tempo però, i motivi che mi spinsero a scriverlo, erano completamente diversi da quelli attuali e senza dubbio più soggettivi. Recentemente, dopo due anni di Pandemia, è riaffiorata in me l’idea di recuperare quel brano per modificarlo e raccontare il presente.
L’imminente scoppio della guerra di invasione in Ucraina ha però nuovamente cambiato le carte in tavola… Spinto da un’energia assolutamente nuova, nutrita dai miei studi letterari, dai miei miti musicali, dai racconti dei miei nonni vittime del nazifascismo ed infine dalla mia stessa vicenda personale che mi vuole convinto obiettore di coscienza, ho scritto quindi un nuovo brano – proprio quello che avete ascoltato – che del vecchio Demo, alla fine, conserva soltanto il titolo.
Ad ogni modo, nonostante tutti i discografici che conosco abbiano ripetuto più volte una cosa che sapevo già – e cioè che il brano non possiede i classici canoni del Singolo! – io ho scelto comunque di pubblicarlo sotto questa veste perchè sentivo e sento tutt’ora il bisogno di trasformare la mia richiesta di Pace in un’azione tangibile e soprattutto in una testimonianza da lasciare a mio figlio, un bambino di appena sette anni a cui non avrei mai creduto di dover spiegare così presto il significato della parola “Guerra”.
Sempre parlando di questo tuo nuovo singolo, vorrei sapere se sarà una canzone su cui ruoterà tutto il disco oppure sarà uno dei capitoli dello stesso come i periodi di costruzione e distruzione di un essere umano?
“Il Mondo Contro” è un Album che verrà rilasciato in quattro episodi… Quattro come le stagioni, i punti cardinali o gli elementi dello zodiaco. Ogni pubblicazione, quindi, avrà un suo brano guida…
Un singolo idealmente legato, per concetti e sonorità, alle tematiche e alle atmosfere espresse all’interno dello specifico capitolo di cui farà parte. In questi giorni, ad esempio, sono ancora al lavoro su “Il Mondo Contro #2”, un EP dal carattere sostanzialmente estivo che esprimerà atmosfere abbastanza diverse da quelle appena sentite.
In ogni caso, per quanto mi riguarda, “Pieno Di Rabbia” è un brano che va oltre la logica del Singolo. A prescindere dal suo utilizzo commerciale e discografico, infatti, ritengo che sia una delle cose più importanti che ho realizzato come persona, autore e musicista. Quindi che dire, resterà sempre in evidenza tra tutte le mie pubblicazioni… E vi sono immensamente grato per lo spazio che gli avete offerto!
Prima di arrivare ad un percorso in solitaria come quello da solista, quali sono state le tue esperienze passate?
Ho sempre avuto il pallino del Solista… Pensa che da piccolo disegnavo le copertine dei vinili che trovavo in giro per casa e poi sostituivo il nome degli artisti originali con il mio! Ad ogni modo, in passato, ho militato in varie Band – soprattutto in qualità di chitarrista e autore – con cui ho potuto realizzare cover e parecchi pezzi originali che ancora oggi, ogni tanto, amo riascoltare.
Resta che nel 2006 un’etichetta discografica di Bologna mi contattò per offrire ad un mio brano un bel percorso di diffusione e promozione radiofonica. Da quel momento in poi, pur continuando a collaborare con varie situazioni musicali principalmente in qualità di autore e chitarrista turnista, ho proseguito con grande convinzione il percorso “in solitaria”, spesso anche affiancato da una Band – gli L.S.Q. – con cui ho condiviso palchi e momenti in studio davvero bellissimi.
Se devo essere sincero, però, la dimensione del Cantautorato Indipendente mi stimola sempre moltissimo. Amo creare e costruire in prima persona la mia musica… Sono un polistrumentista e quindi adoro suonare ogni cosa che emetta suoni e rumori. Per concludere tendo ad identificare fortemente l’Arte con la Libertà e per questo motivo ricerco continuamente, almeno nei miei processi creativi, aspetti come autonomia e indipendenza… Cose che spesso mancano in tanti contesti della nostra vita ordinaria e quotidiana,
Quanto hanno contribuito queste esperienze nella maturazione sia nella musica che nei testi e cosa c’è di veramente importante in questa maturazione che potrebbe essere uno degli elementi che può presentarti alla gente come cantautore?
Onestamente penso che tutto concorra alla maturazione di un musicista, anche quello che non ha strettamente a che fare con la musica. Del resto la vera Arte, la vera Poesia, nel mondo si trovano sparse ovunque… Gli artisti servono solo per catturarle, raccontarle e se possibile trattenerle… Farle restare!
Ad ogni modo sul piano strettamente biografico, pur avendo iniziato a suonare all’età di dieci anni come autodidatta, ho scelto alla fine di mettermi a studiare con serietà e mi sono diplomato in Chitarra, presso Music Academy Bologna, nel 2009.
Questo mi ha consentito di crescere tantissimo come musicista e ha dato il via, in parallelo, al mio percorso come Docente di Chitarra. Opportunità davvero straordinaria per non smettere mai di studiare e confrontarmi allo stesso tempo con due fattori che reputo davvero essenziali: gli altri e l’umiltà. A tutto ciò, infine, direi che sia anche opportuno aggiungere il progetto “Cover To Cover”, una rassegna di video didattici che carico abbastanza regolarmente su YouTube e che, con incredibile puntualità, tiene vivo e altamente allenato il mio bagaglio tecnico. Sul piano dei testi, infine, posso dirti che ho recentemente pubblicato la mia prima raccolta di poesie dal titolo “Piccole Cose Immense”.
Il linguaggio per me è davvero importante e almeno nel mio caso i testi sono sempre la conseguenza di una profonda ricerca culturale che trae tutte le sue radici dal cantautorato nazionale ed internazionale (De Andrè, Battiato, Dylan, Cohen) e prova poi a leggere qualsiasi contenuto – con intensità e introspezione – tramite l’utilizzo di un lessico il più possibile vicino a quello poesia. Per rispondere alla tua domanda quindi posso dirti che il mio lavoro e il mio stile sono frutto di molti incontri, di vari universi che vivono dentro di me da sempre e che ormai sono abbastanza vasti e strutturati da riconoscersi in una nuova e consapevole identità.
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Tornando al tuo nuovo lavoro discografico, quali saranno i temi trattati e quali saranno (se ci saranno) le canzoni portanti di tutto il disco?
Come ti dicevo prima continuerò a parlare dell’interazione tra il mondo esterno e il nostro mondo interiore… Dei mali sociali e archetipici che ci affliggono, delle cure e degli stratagemmi che gli uomini mettono da sempre in atto per aggirarli, affrontarli o addirittura sconfiggerli.
Trattandosi comunque di una pubblicazione rilasciata in quattro episodi saranno quattro anche i singoli portanti. Il prossimo, che uscirà in estate, ci condurrà ad esempio in riva al mare e soprattutto un po’ indietro nel tempo.
Per l’esattezza nel contesto del mito greco… E per essere ancora più precisi tra le onde del poema omerico. In merito al resto dei brani, vedremo! Ho una Tracklist già pronta che rileggo più o meno ogni giorno ma spero sempre di svegliarmi una mattina con una nuova canzone nella testa! Inoltre, al momento, mi sento davvero molto aperto verso ciò che mi circonda… Quindi non escludo che la vita di tutti i giorni possa rappresentare per me un aiuto e allo stesso tempo un grandissimo stimolo creativo che andrà sicuramente ad influenzare, con tutte le sue incognite, il risultato finale dell’opera.
Pensando al futuro che ci offre uno spiraglio soprattutto per i live di questa estate, hai in programma di presentare l’album dal vivo?
Ho fatto l’ultimo Live nel 2020, esattamente due giorni prima che venissero chiuse le scuole.
Ancora oggi, quando ci penso, quel concerto riecheggia dentro di me come l’ultima frase di una vita precedente. Per adesso non ho pianificato eventi, sono davvero concentrato sul lavoro in studio.
Spero comunque che un giorno non troppo lontano sia possibile portare sul palco il nuovo album, magari anche in veste acustica… Inoltre spero si crei, prima o poi, la necessaria sequenza di combinazioni utili per dare vita ad uno spettacolo molto intimo – una sorta di Storytelling – in cui fondere e far coesistere la mia musica con la mia attività letteraria. E’ un piccolo sogno, me ne rendo conto… Ma tutto sommato non è privo di fondamento e nemmeno troppo difficile da realizzare.
Ultima domanda: come definiresti la tua musica e perché la gente dovrebbe ascoltare le tue canzoni?
Penso che la mia Musica sia un ideale punto d’incontro tra il cantautorato italiano e il sound che abbiamo imparato ad apprezzare grazie ai musicisti inglesi ed americani apparsi sul panorama internazionale a partire dagli anni cinquanta del secolo scorso.
Tutto questo senza mai rinunciare ad un forte e percepibile gusto per l’artigianato, ad una sperimentazione costante e soprattutto alla libertà di creare ed esprimere contenuti in modo assolutamente indipendente, utilizzando un cannocchiale che punta dritto verso l’arte piuttosto che verso i numeri, i sensazionalismi e i facili guadagni.
Perchè la gente dovrebbe ascoltarmi? Perché al di là di tutto rappresento un’alternativa, perché agisco solo per passione e perchè ogni cosa che faccio è profondamente sincera, vera, libera e soprattutto svincolata da rigidi schemi di lettura, convenzioni o logiche imperanti. Infine perché in ogni mia canzone c’è abbastanza amore da potersene prendere un po’ per uso personale, senza correre alcun rischio se non quello di scoprire una voce nuova… Uno sguardo in più.