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La recensione di DENTRO LE COSE de GLI AMICI DELLO ZIO PECOS su Musica Italiana Emergente

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di Francesco Ricci

Descrivere Dentro le cose, ultimo album della band “Gli amici dello zio Pecos”, utilizzando un solo aggettivo, non sarebbe possibile.
Perchè questo album è più cose insieme: innanzitutto è qualcosa di serio perchè, appunto, si occupa di affrontare tematiche non certo banali, come l’introspezione, l’adolescenza, la ricerca di sé, l’amore. Ma lo fa in modo leggero, senza rendersi un album pesante e troppo impegnato, per cui risulta fruibile a tutte le tipologie di ascoltatori. Inoltre è un album allegro perchè i testi raccontano queste tematiche in maniera ironica, abbinandosi molto bene ad un genere musicale altrettanto allegro e movimentato, che non è sempre lo stesso ma spazia dal rockabilly alla pseudo-dance, arricchiti da tanta elettronica che riesce ad andare d’accordo anche con il più classico contrabbasso, spesso il fulcro dei brani della band.

Il videoclip di “Le azioni noiose”.

Non è facile creare un connubio vincente tra tutti questi ingredienti, ma si può dire che “Dentro le cose” sia un album ben riuscito, e che consigliamo di ascoltare. Si tratta di un album costituito da dieci tracce, e si apre con “Le azioni noiose“, un bellissimo brano in cui viene raccontata questa voglia di fuggire dalle futili superficialità della vita quotidiana, come l’ostentazione di presunti valori, ma per farlo, paradossalmente, occorre rifugiarsi nelle azioni noiose proprio perchè, come recita il ritornello, “è lì che stanno le cose meravigliose”.
Nella canzone “Umilissimo“, viene presa di mira in maniera ironica la figura del saccente, er più, il leone da tastiera, quello che “io so tutto, io sono il migliore”. Lo stesso tema, riproposto in chiave un po’ differente, viene ripreso in “Pensa per te“, in cui si contesta quell’antipatico modo di fare tipico di chi si impiccia degli affari altrui dispensando consigli e pareri spesso non richiesti.
Molto bella “Novantasei” che parte in sordina con contrabbasso e chitarra per poi sprigionarsi con tutto il resto della flotta di strumenti e trova sfogo nella voglia di evadere, tipica degli adolescenti.

L’album su Spotify.


Nella canzone “Inferno” si racconta il dramma di una vittima del fenomeno della friendzone, sempre in maniera ironica, citando la Divina Commedia di Dante con i suoi personaggi. In “Merda“, a dispetto del titolo, si parla d’amore: talmente forte e bello questo sentimento, che non si riesce a descriverlo se non nel modo più folle possibile, paragonandolo all’estremo opposto del peggio che possa esistere, cioè la merda. Geniale!
Officina” è invece un brano che parla di una passione per i motori e, nella fattispecie, di una moto, di cui se ne parla come se fosse una donna di cui l’autore è innamorato. A tratti questa canzone evoca melodie che ricordano alcuni vecchi pezzi di Bennato.
C’è molta introspezione in “Quello che non va” e in “Roveri“, due brani in cui si va alla ricerca di sé stessi per capire come fare per eliminare ciò che non ci piace di noi e trovare la strada giusta.
L’ultimo pezzo, che chiude l’album, si intitola “Giovane“, ed è un brano un po’ in stile country, abbastanza allegro, in cui si cerca di spronare i più giovani a non mollare mai e a lottare per realizzare i propri sogni, fregandosene del parere altrui.
Dal punto di vista musicale Dentro le cose” è decisamente un album molto bello, con alcuni brani molto orecchiabili e gradevoli, veramente di buon livello. Si avverte chiaramente quell’esperienza della band, frutto di anni passati insieme a suonare che rendono questo lavoro molto più maturo rispetto ai precedenti album. Nel complesso l’impressione, già dal primissimo ascolto, è nettamente positiva.

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