Elephantides: giocando con il tempo di “SEE”. L’intervista su MIE.
Torna in scena il duo degli Elephantides, al secolo Daniele Sciolla ai Synth e Sergio Tentella alla batteria.
Un nuovo singolo dal titolo “SEE”, difforme, destrutturante, in bilico tra strutture conosciute e nuove forme di tempo che danza con una irregolarità che disorienta ma che al contempo non esagera per sfociare in un’anarchia assai banale.
Interessante anche il video ufficiale realizzato in casa durante il periodo di lockdown, video che è esso stesso forma ciclica e ricorsiva, degna immagine da dare al suono che mette assieme le frontiere digitali con le vibrazioni acustiche.
SEE, il videoclip ufficiale.
L’intervista agli Elephantides.
Di certo non parliamo di esordi… di certo parliamo di musica diversa dalle nostre abitudini. Che tipo di pubblico ricerca?
“Per stare sicura, la natura distribuisce i suoi doni in modo vario tra i suoi figli” scrisse Einstein nelle sue impressioni americane. Il pubblico che ricerca oggi è fatto dalle persone che per natura sono più libere e in grado di scegliere, è un dono.
Sono quelli che quando aprono una piattaforma di streaming non si fermano ai suggerimenti sulla home page. Ricercare oggi non ha più i limiti di una volta, oggi con pochi click tutto è a portata, si tratta di una propensione, un attitude.
E se non è l’estetica ed il ritornello da cantare o da fischiare, cosa ricerca nell’ascolto delle persone una produzione di questo tipo?
Noi lavoriamo per cercare di realizzare il nuovo. Amiamo quando raggiungiamo “stanze” musicali in cui non è ancora entrato nessuno, in cui tutto è vergine, fogli su cui siamo noi a tracciare la prima linea.
Il nostro obiettivo non è aggiungere un motivetto all’immensa montagna di ritornelli che la musica leggera italiana ha prodotto finora.
Cerchiamo di stupirci e stupire. Immaginiamo che un nostro ascoltatore possa apprezzare e ricercare questo in noi.
Sperimentazione è la parola giusta? Di preciso cosa state sperimentando?
Si assolutamente. Sperimentiamo. Cerchiamo di conoscere meglio il tempo, i suoi intrecci, le sue sovrapposizioni. Nei brani tutti gli strumenti suonano con lo stesso tempo, noi sovente nello stesso brano suoniamo a BPM diversi.
Nella musica il tempo è tutto. Voi perché ci andate contro?
Molto bella questa domanda. In realtà noi lo veneriamo il tempo. Cerchiamo di comprenderlo nei suoi segreti più intimi, giochiamo con lui e lo ascoltiamo. Se consideriamo l’aspetto metrico, per noi andare dritti in 4/4, 3/8 o simili per tutto un pezzo può essere un po’ come parlare a frasi fatte, dicendo cose già dette e ridette. Cerchiamo di evitarlo.
A chiudere… arriveremo ad un disco finale?
Anche questa è una bellissima domanda. È da un anno che annunciamo questo disco: “FLOATING TEMPO”. Sembra un epopea, ma in realtà stiamo solo aspettando il momento giusto: un po’ come con il vino in botte, aspettiamo pazienti il giusto affinamento.
SEE, il brano di Elephantides su Spotify