Daniele Faraotti: l’assurda psichedelia della storia
Come raccontare un artista complesso e affascinante come Daniele Faraotti… molti direbbero che è quasi impossibile.
Mi unisco a quella parte della critica che vede in lui (e altri come lui) quelle derive libere e affascinanti che solo nomi come Bowie, Beck, Gabriel etc. hanno saputo rendere popolari al grandissimo pubblico. E chissà quanto sono stati considerati “folli” nelle loro prime battute.
“RadioMagia” è il nuovo singolo di Daniele Faraotti che apre così la strada ad un nuovo lavoro dopo un disco secondo noi degno di merito e importanza come “English Aphasia”. Arriverà in autunno il nuovo lavoro dal titolo “Phara Pop Vol. 1”. Per ora ci gustiamo questo bellissimo video di animazione e questo brano dentro cui perdersi e perdere le normali abitudini di orientamento.
RadioMagia, il video ufficiale.
L’intervista a Daniele Faraotti
Un nuovo singolo che però parla in italiano. Io avrei in qualche modo spinto sull’esperimento di un inglese “afasico” che ne pensi?
Ho già dato. English afasia era tutto afasico, Negli album precedenti almeno un paio di pezzi erano in inglese afasico. Non mi piace ripetermi troppo. Potrebbe anche tornare la necessità di esprimere più una musica che le parole, quindi il finto inglese potrebbe soccorrermi nuovamente, ma fino ad allora italiano. Nel frattempo studiacchio l’inglese…più in là un album real English? Mah, sarò quel che sarò 😉
Come sempre aleggia l’iconografia di “Bowie” nel suono e nel modo di pensare al suono. Almeno questo nella sfera del nostro mondo musicale. Dalla tua invece?
Si Bowie ha più stili, ha più periodi. Tre principalmente – se si conta anche la svolta dance sono quattro. Mah, mi pare terminato il mio periodo di identificazione. È durato tanto…oggi come oggi faccio quel che viene e scelgo quel che mi pare valga la pena ultimare. Molti gli scarti, ma anche molti ripensamenti e quindi ripescaggi. Il prox album (forse sempre doppio), sempre dalle session di Phara Pop, sarà costituito solo da ripescaggi. Ho già pronto il titolo: “Pop Appendix”. Non escludo due o tre canzoni in finto inglese.
Un primo singolo che anticipa un lavoro decisamente più ampio. Tutto pronto o stai ancora scrivendo?
No,no, tutto pronto. I video mi stanno impegnando un pò…ora sto ultimando il video per il teaser per cui ho scritto anche le musichette ex novo.
“RadioMagia” su Spotify
E sappiamo che uscirà tutto soltanto in vinile (almeno una parte) e non in streaming gratuito, almeno per il momento… come mai questa scelta?
Sai quando nel Natale del 71, i miei zii mi regalarono il vinile di Sticky Fingers ( dietro mia richiesta ), letteralmente impazzii. Ero già impazzito per Brown sugar, uscito in 45 giri qualche mese prima, ma l’album mi accompagnò, insieme ad altri lavori importanti di quegli anni, ancora per molti, molti anni. Mi capita di ascoltarlo ancora.
Cerco di allungare un pò la broda – per non bruciare l’album ancor prima di averlo pubblicato – in questi anni, che bruciano tutto, ancor prima di averti messo sulla graticola ( il piatto/ilgiradischi). Che dire ? Mi piacerebbe che i lavori che pubblico non temessero il confronto con quelli che hanno fatto la storia della mia vita musicale.
Sulle prime, con la nausea alle orecchie ( per i troppi ascolti),
mi pare che le canzoni che scrivo non siano in grado nemmeno di allacciare una scarpa ad esempio a “ thinks of me with kindness”…mah, dirà il tempo. Il mio tempo verrà? Non credo, non m’importa, la musica è il mio daimon. E poi? E poi basta.
E se ti chiedessi cosa c’è di radioattivo dentro questo nuovo singolo? Domani più filosofica che musicale…
Mah, m’imbarazza un pò sta domanda ; ma niente. Per me non c ‘ è niente di radioattivo. Una canzoncina semplice semplice, una “back in the ussr “aggiornata dagli ottoni del sacre? Bah dai, si scherza. La radioattività come seduzione luminosa? Ecco, su di una pista da ballo mi piacerebbe che questo beat ostinato e rumoroso accennasse qualche passo di danza. Tutto qui.