Conoscete gli INFRARED?
Ciao Infrared, presentatevi!
Siamo Tania alla voce, Giovanni al basso, Fabio alla batteria e Marco alla chitarra.
Raccontateci un po’ come è nato il vostro progetto.
(Fabio) Il nostro progetto è nato intorno alla metà dell’anno scorso in seguito ad una jam session dove noi quattro ci siamo conosciuti e abbiamo suonato insieme per la prima volta. In seguito a questo incontro Giovanni, che aveva scritto alcuni brani insieme a Tania, ha proposto a me e Marco di formare una band per lavorare su questi brani e sviluppare un repertorio live. Siamo andati in sala prove e fin da subito si è creata una piacevole alchimia che ci ha portato a sviluppare un numero considerevole di brani inediti alcuni dei quali sono poi finiti nel nostro EP d’esordio. Parallelamente è iniziata l’attività live che stiamo tuttora portando avanti.
Il vostro genere di riferimento è senza dubbio il rock; in che modo intendete voi proprio l’essere ROCK nel 2016?
(Marco) Nella nostra musica il rock non è solo un linguaggio, un vestito, e non serve solo a separare ciò che facciamo da categorie più ampie come ad esempio il jazz, la musica classica, il folk o la musica popolare. E’ questo che ci consente di attingere a piene mani da generi a volte anche lontani dal rock. Essere rock oggi significa non poter prescindere dall’impatto che dagli anni ’70 questo genere ha avuto nella musica, soprattutto a livello culturale, ovvero quello di aver sviluppato un linguaggio universale, fatto di immediatezza, ribellione, attitudine e divertimento. Essere rock, oggi come allora, significa riuscire a prendere le distanze da una realtà che sempre più spesso è pesante, dove persone grigie e con un ego distruttivo hanno preso possesso e stanno continuando a distruggere il nostro meraviglioso pianeta. Essere rock, oggi come ieri, significa ribellarsi a tutto ciò con una chitarra elettrica sparata a tutto volume, e non conta se hai venti, quaranta o sessant’anni, contano gli attributi, la voglia di cambiare le cose e, non per ultimo, una grande dose di ironia.
Pur essendo italiani la lingua con la quale date sfogo alla vostra vena artistica è quella inglese, la trovate più musicale o, magari, ascoltate perlopiù gruppi stranieri che vi hanno influenzato?
(Tania) Abbiamo da sempre ascoltato rock in lingua inglese e non abbiamo velleità di utilizzare l’italiano in un genere che con la lingua italiana ha poco a che fare. Tuttavia dobbiamo riconoscere che ci sono ottimi esempi di rock cantato in italiano.
Che musica ascoltate? C’è qualche artista italiano contemporaneo che rispecchia la vostra idea di buona musica e con il quale, magari, sognate una collaborazione?
(Marco) Dal momento in cui mi tocca compiere uno sforzo per poter trovare un artista contemporaneo italiano conosciuto ai più da poterti citare direi di no. In ambito underground invece sì, da noi esistono realtà davvero molto forti e interessanti che fanno ottima musica ma che come sempre risultano essere soffocate da un appiattimento musicale che in Italia ci sembra essere maggiore rispetto ad altri luoghi del mondo.Per quanto riguarda i miei ascolti la lista sarebbe davvero tanto lunga ma, visto che parliamo di artisti contemporanei, qualche nome interessante te lo vorrei fare: i Mew, i Dredg e i Fair to Midland. Peccato davvero che questi ultimi si siano sciolti.
I video delle vostre esibizioni live sono pura adrenalina. Cos’è che vi dà più forza quando state sul palco per esibirvi?
(Giovanni) Malgrado l’età non più giovanissima e una lunga esperienza live, quando saliamo sul palco come Infrared veniamo come rapiti da una specie di trance esplosiva, un’energia che spesso non sai nemmeno di avere, è una cosa che è più facile provare piuttosto che esprimere a parole. E’ un lasso di tempo nel quale tutto si ferma e forse si è davvero sé stessi, dove il consueto logorio cerebrale nel quale siamo più o meno tutti invischiati evapora facendo spazio all’intensità e alla forza del momento. E’ un po’ come tornare bambini.
Una domanda sull’attuale panorama musicale italiano; è vero, come affermano in molti, che è sempre più difficile fare musica da indipendenti?
(Giovanni) In realtà credo che sia molto più facile fare musica da indipendenti oggi rispetto a qualche anno fa. Vi è più disponibilità riguardo a tutto, dagli studi di registrazione ai canali nei quali poter far girare la propria musica. La cosa più difficile oggi è riuscire a farsi ascoltare.
Quali sono i vostri progetti futuri?
(Tania) I nostri progetti futuri si chiamano live. Vogliamo continuare a portare la nostra musica a diretto contatto con la gente, vivere e fare vivere l’emozione di un certo tipo di rock suonato dal vivo. Oltre a questo stiamo promuovendo il nostro EP al quale abbiamo in previsione di dare un seguito con un album nel quale poter inserire una buona parte dei brani presenti nel nostro repertorio.
Dobbiamo salutarci. Nel ringraziarvi della chiacchierata colgo l’occasione per chiedere maggiori informazioni sui vostri recapiti social.
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Ciao Infrared, a presto e in bocca al lupo per il futuro!
Grazie e crepi!
https://www.youtube.com/watch?v=Mzhr4YjQvM0
Alessio Boccali