CI HANNO FREGATO TUTTO è Il nuovo album di Olden
Ci hanno fregato tutto, terzo album di Olden.
Durante il tempo trascorso dalla pubblicazione del suo ultimo disco “Sono andato a letto presto”, Olden si esibisce dal vivo sui palchi delle principali città italiane e, soprattutto, non interrompe mai il suo impegno come autore. Ci hanno fregato tutto è il risultato di questo lavoro. Messo da parte il carattere intimistico della seconda produzione discografica, l’artista interrompe in parte il dialogo con se stesso e si rivolge al pubblico e alla propria generazione, dando voce alla rabbia, alla rassegnazione, alla paura del mondo di oggi. Quello di Olden più che un album è un’istantanea sullo spazio entro cui si muove l’artista, un modo con cui guardare alle cose, alle persone, al mondo che lo circonda.
Ci hanno fregato tutto, registrato e mixato da Enrico Giovagnola presso il Rokkaforte Studio, è un disco dal rock graffiante. Una chitarra dalle sonorità ruvide e dure fa da collante ai testi e alle parole aspre del cantautore, che imprimono su pellicola l’immagine di una società assottigliata, di una generazione disillusa. Quello di Olden è anche un invito a reagire, a non lasciarsi schiacciare: “Ci hanno fregato tutto”, o almeno ci stanno provando. Adesso tocca a noi.
La copertina dell’album è stata realizzata da Renzo Chiesa, fotografo di copertine storiche come “Gelato al limon” di Paolo Conte e di “Dalla” di Lucio Dalla (immagine diventata poi simbolo del cantautore bolognese) e molte altre.
Olden apre questo album con un ammonimento. Non ci credo è una vera e propria invettiva contro un modo di essere che sembra diventato il mood dei nostri giorni. È la descrizione del popolo di questo mondo a cui piace dare lezioni di vita ma non è intenzionato a seguirle.
Dove sono finiti tutti i progetti, le idee e i propositi della generazione di cui fa parte l’artista? Le troviamo tra le scatole per gli oggetti smarriti delle stazioni, nei cassetti in fondo agli armadi, nelle foto messe in seconda fila sopra il camino. Ci hanno fregato tutto è il fondamento dell’intero disco, che – non a caso – gli da anche il nome.
Ma non sarebbe stato meglio è il forte invito dell’artista a diffidare delle superficiali consuetudini di oggi, come quella delle vacanze a ogni costo, capaci solo di renderci “più incazzati di prima”, e del superfluo per andare alla ricerca di reali esperienze gratificanti, le uniche in grado di renderci liberi e di soddisfare le nostre esigenze più nobili e profonde.
Pianeta Rosso è il pezzo più intimo dell’allbum. Emozione, amore, delusione. Elementi che si mescolano e si sovrappongono nella vita di ogni individuo. Tracce che compongono la mappa di ogni storia.
La Festa dell’Indiependenza la Festa dell’indiependenza rappresenta l’ironico e disincantato punto di vista del cantautore nei confronti di un certo tipo di musica di oggi e di tutto ciò che in qualche modo essa rappresenta. Una feste a cui Olden, come dice nel finale, non partecipa: “non è la mia festa”
Gianni è la sesta traccia del disco. Gianni è un quarantenne che continua a vivere da trentenne. Gianni è un uomo pieno di vizi, a cui non interessa avere responsabilità.
Una figura grottesca, che nasconde l’insicurezza con la finta allegria. Gianni “non ha voglia di invecchiare, ma ignora che succederà”
Vacanza Breve è un nuovo tuffo nei meandri dell’intimitá, del personale, é lo struggimento di una perdita, é lo sgomento davanti a qualcosa che non possiamo cambiare, ma soltanto accettare con il tempo perché in fondo nulla dura per sempre
Ma Olden non é rassegnato ed invita a lottare ancora, a reagire, e la canzone E’ tutto tuo é un inno alla rivolta, alla reazione, alla battaglia interiore. Nonostante tutto, questo mondo é nostro e non possiamo far altro che fare del nostro meglio e prenderci tutto quello che ci spetta.
L’album si chiude con Gli stessi sorrisi di sempre, dove piano e voce scavano insieme cercando una veritá, senza timore. Con la speranza e la voglia di sentirsi intatti, di essere rimasti gli stessi, gli stessi di prima, gli stessi di sempre