Christian Frosio: la bellissima produzione di questo esordio. L’intervista su MIE.
Esordio del cantautore bergamasco Christian Frosio. Esordio di grandissima produzione e maturità che segna un passo oltre il solito indie-pop di finte trasgressioni innovative.
Tantissima tradizione e bellissime soluzioni per un suono pulito e deciso per questo disco di inediti dal titolo “Mille direzioni” che, come ci tiene lui stesso a sottolineare, vede quasi esclusivamente sua la firma di produzione.
In rete sono stati diversi i video ufficiali che lo hanno preceduto. Canzoni acqua e sapone, canzoni che mordono la melodia senza caricarla mai di troppe responsabilità, canzoni d’autore di un pop italiano che viene rispettato in tutto il mondo.
Anime Leggere, il videoclip ufficiale.
L’intervista a Christian Frosio
Esordio di grande lavoro, di buon pop, di preziosi d’autore come direbbe qualcuno. Raccontacelo… ti va?
Volentieri. “Mille Direzioni” è il mio primo disco pubblicato, un esordio frutto di un lavoro molto meticoloso che ha richiesto due anni di produzione, diviso tra le fasi di preproduzione prima e di registrazione e missaggio poi. In tutto questo c’è anche la realizzazione dei videclip da me scritti e prodotti.
Tanto lavoro è stato fatto negli arrangiamenti che ho curato interamente da solo. In questo senso è un disco estremamente personale, in cui ogni elemento mi rappresenta a pieno. Prima di approciarmi allo studio di registrazione poi, ho studiato anche come fare un mix, per poter parlare uno stesso linguaggio con il fonico di turno e arrivare con le idee chiare. È stato un lavoro importante.
Riguardo la scelta del pop, che vedo più come un cantautorato pop-rock in realtà, ci sono le mie origini: il cantautorato italiano di Battisti e dei primi Vasco e Grignani sopra tutti, oltre che il pop-rock di matrice inglese.
Un disco ampiamente anticipato nel tempo. Avevi proprio intenzione di fare questo percorso o te lo sei ritrovato per altre ragioni?
Diciamo un po’ e un po’. L’idea del disco è sempre stato un mio obiettivo ma nel percorso iniziale, ho deciso di pubblicare due brani “Apri La Finestra/”La Nostra Casa” in forma di 45 giri virtuale e esclusivamente tramite videoclip. Una sorta di apripista del mio progetto cantautorale dal nome “Mille Direzioni”.
In seguito ho maturato l’idea di realizzare un disco dallo stesso titolo “Mille Direzioni”, in cui sono rientrati anche i due brani precedentemente pubblicati.
MIE Vol.15 su Spotify, la playlist firmata Musica Italiana Emergente
Tra l’altro nel disco troviamo di due brani una versione “nuova”, comunque rimixata… perché?
Lavorando ai nuovi brani e al disco, ho cercato di fare un passo ulteriore per quanto riguarda il mix e il suono. Avevo bisogno di più calore e presenza. In questo senso i brani precedentemente pubblicati, che volevo far rientrare nel disco, avevano bisogno di un ritocco.
Così grazie al lavoro a stretto contatto con Fabio Intraina del Trai Studio di Inzago (MI) con cui ho seguito le fasi del mix, abbiamo ripreso anche i vecchi progetti precedentemente mixati da me e Mauro Galbiati, e siamo intervenuti sul suono.
Hai vinto un premio prestigioso come il Experimental, Dance & Music Film Festival di Toronto in Canada. Come ci sei finito?
In realtà sono arrivato alla fase finale in compagnia di un altro videoclip made in USA che ha poi vinto. Al di là di questo, aver raggiunto una fase finale in un festival internazionale, essere stati proiettati in un cinema a Toronto e volare oltreoceano con una mia canzone d’esordio. è stato incredibile e inimmaginabile.
Come ci sono arrivato? Internet permette tante possibilità. Mi sono semplicemente candidato al festival credendo nel valore del videoclip “Apri La Finestra”, adatto secondo me al target sperimentale del festival. Con Michele Bernardi che ha curato le animazioni, abbiamo fatto un lavoro di cui siamo molto fieri. E tra l’altro è di pochi giorni fa la notizia per cui “Apri La Finestra” è finalista anche al Los Angeles Festival of Cinema.
Mille Direzioni, l’album di Christian Frosio su Spotify
Un disco d’amore secondo il mio ascolto, inteso come amore raffinato… una visione profonda del sentimento. Quanto c’è di tuo e quanto della vita che scorre attorno?
Intanto grazie per la visione profonda del sentimento che mi attribuisci. Credo che la musica e le letture siano state fondamentali nel formare la mia sensibilità.
Per tornare alla domanda direi entrambe le cose. La copertina del disco lo rappresenta bene. Le canzoni sono la connessione tra il dentro e il fuori, e il fuori viene assorbito e elaborato da quella che definisco la conoscenza sensibile, per poi vestirsi in forma di canzone. E’ insomma una restituzione di ciò che si vive e osserva. Si tratta di mettersi all’ascolto.
A chiudere: l’esordio oggi ti mostra un mondo discografico come te lo immaginavi? Oppure sei rimasto “spiazzato”?
Le cose nella musica sono cambiate velocemente negli ultimissimi anni. Io ho cercato di mostrarmi pronto a ciò che mi aspettava. Mi sono preparato e credo di aver agito bene. In questo senso il mio primo 45 virtuale pubblicato a fine 2018 mi è servito per prendere le misure e muovere i primi passi.
Non sono rimasto quindi spiazzato, anche se sto capendo meglio alcune cose. Fortunatamente resta intatta l’importanza della dimensione Live, quindi certi aspetti della musica restano inalterati.