Buon Primo Maggio, a tutti i lavoratori della musica.
Oggi è una giornata in cui forti sono le emozioni e le sensazioni pensando a quei lavoratori snobbati dalle istituzioni e derisi dalla gente: “quelli” della musica.
Si, perchè quando dici che fai il musicista o scrivi di musica o organizzi concerti (quelli definiti piccoli o minori dove se arrivano 50 persone è come vincere le olimpiadi) vieni deriso, snobbato o non preso seriamente.
E allora questo Primo Maggio, giorno in cui si manifesta per i diritti dei lavoratori, lo voglio dedicare con ogni mio pensiero agli artisti, quelli indipendenti che sono il 95% della musica italiana.
48 ore fa, la multa ad un musicista che stava andando a recuperare i propri strumenti di lavoro perché l’uomo in divisa che lo ha fermato lo ha multato perchè “la musica non è un lavoro”.
Io vi dico che non c’è un lavoro migliore di chi, ogni giorno, racconta la storia del nostro Paese tra musica e parole, chi racconta storie di vita con la missione di far fermare l’ascoltatore per pensare cosa avrebbe fatto se fosse stato il protagonista di quella storia.
Buon Primo Maggio a te, musicista, cantautore, giornalista precario, fondatore di webzine che ogni ogni cerchi di portare bellezza nelle menti delle persone che, speriamo, con questo coronavirus, possano iniziare ad alzare gli occhi al cielo e non tenerli fissi su una playlist Spotify.
Come ho sempre detto “la musica è una cosa seria” e non può un semplice prodotto da vendere come un detersivo o uno smartphone ma è patrimonio culturale, una ricchezza che i talenti italiani creano ogni giorno con la consapevolezza che sarà dura trovare uno spazio per farla ascoltare e che sarà un’impresa trovare gente da cui si faccia ascoltare.
Non voglio neanche immaginare cosa passa nella testa di cantautori e band che fanno in album, stampano le copie e provano a vendere per recuperare l’investimento e si sentono dire “no, non la acquisto tanto trovo le tue canzoni su Spotify”.
Mi fa ancora più rabbia pensare che chi dovrebbe occuparsi di musica, tutelare i lavoratori di quel mondo e valorizzare chi crea un’opera sia, ancora oggi nel 2020, senza tutele e che non ascolti chi, da tempo, porta avanti proposte che si schiantano sul muro dell’ignoranza politica che non conosce il mondo della musica indipendente.
Non posso fare altro che dedicare ogni mio pensiero di questa giornata a tutti quelli che, ogni giorno, donano arte al nostro Paese e che le persone danno per scontato.
Senza i cantautori, le band, gli uffici stampa, le webzine e i magazine di settore, saremmo il popolo degli inutili idioti fermi nel passato e senza spirito critico verso se stessi.
La musica è talmente importante che io, da ignorante quale sono, ho trovato la dimensione per valorizzarmi, capire che in una canzone ci può essere quell’elemento scatenante per difendere i miei diritti e quelli degli altri e amare la propria terra.
Buon Primo Maggio, amico cantautore, amico di una band.
Buon Primo Maggio a te che ti fai un mazzo tra vita reale e sogno sempre con il sorriso sulle labbra e la schiena spaccata.