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ABAN: ascoltando il nuovo disco “Rap Inferno”. La recensione su MIE

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la redazione di MIE

Inutile girarci attorno: dovrebbe far male alla coscienza questa voce rauca che “grida” di rabbia contro l’omologazione e bell’affare monopolizzato dal grande sistema. Dovrebbe dicevo… perché ho paura che il continuo sentir voci in questa direzione finisca per assuefarci e diventi alla fine un gigantesco rumore di fondo che ormai amalgama ogni cosa e ogni cosa ricopre di indifferenza. E di sicuro, tra tanti che meriterebbero questa fine non troveremmo il nome di ABAN e di questo bellissimo lavoro dal titolo “Rap inferno”.

Catapultati dentro la provincia che sembra essere tornati ai meravigliosi anni ’90, dentro i garage e i quartieri di periferia dove nasceva il vero cuore pulsante dell’espressione nuova italiana… catapultati anche dentro i movimenti sociali, i centri e i luoghi deputati all’incontro che diveniva anche scontro e denuncia, catapultanti nel cuore dei clan (non malavitosi ma artistici).

E nonostante i tanti finimenti digitali di nuova generazione, “Rap inferno” mi sembra essere tutto questo, dove il gustosissimo flow della voce e delle sue metriche conquistano la mia attenzione iniettandomi nelle vene un messaggio di decisa resistenza. Onore e forza alla lirica che in ABAN trova il giusto equilibrio tra un “romanzo criminale” e viscosa favola underground, tra le belle soluzioni musicali che spesso scrivono anche melodie accattivanti e poi quella normalità di vita che abbraccia tutti.

C’è qualcosa che non va, il videoclip ufficiale.

Perché questo disco nasce dalla normalità di vita, dalla vicinanza di anime solitarie come “lupi”, cercando di riconsegnare al suo pubblico le origini, le morali e tutti i suoi significati originali, vomitando un sonoro basta alle maschere convenienti e ai lustrini che brillano nella musica plastificata dei figli di papà. E non a caso il tutto esce per la Sud Est Records, alcova artistica di ABAN e del suo “clan”.

“Rap inferno” lo troveremo anche in vinile e vi consiglio di lasciarvi trasportare dal suono scuro dagli angoli decisamente severi (anche se di quando in quando sa trovare anche strade meno ruvide). Ma vi consiglio anche di sottolineare la lirica di questo disco, forse il vero cuore di un Rap originale, maturo e decisamente lontano dalle santificazioni istituzionali. Come dev’essere d’altronde…

Rap Inferno, l’album di ABAN su Spotify

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